Orientamento teorico: è la guida del mio lavoro. Seguo il modello psicodinamico che ha origine nella psicoanalisi freudiana.
Consulenza psicoeducativa: i genitori mi contattano per confrontarsi sullo stile educativo adottato, su motivazioni specifiche riguardo allo sviluppo del figlio e in generale per migliorare la relazione con loro.
Consultazione psicodiagnostica: è una fase è costituita da 2 o 3 incontri con i genitori, 3 incontri con il bambino e un colloquio finale di restituzione in cui si fa il punto della situazione. Quello che cerco di comunicare è comunque progettuale.
Disegno, gioco e test proiettivi: il colloquio, l’ascolto, l’osservazione, il gioco, il disegno, i test grafici e narrativi come le Favole della Duss sono strumenti importanti per lavorare con il bambino.
Il disegno ad esempio è il “racconto” che il bambino fa di se stesso. E’ uno dei tanti strumenti che in terapia il bambino può liberamente scegliere. Cioè può scegliere di disegnare oppure di giocare perché in studio sono presenti giochi strutturati o meno, oggetti vari, carta, matite, colori, ecc. In psicoterapia infantile i disegni su richiesta più noti sono: il disegno della figura umana, della “persona nella pioggia”, della casa, della famiglia, il disegno dell’albero.
Io utilizzo spesso il “gioco dello scarabocchio” di Winnicott perché mi permette di entrare in relazione con il bambino in modo più facilitato in quanto possiamo entrambi disegnare spontaneamente. Ci mette da subito in contatto anche con chi è meno incline alla verbalizzazione.