Crescendo tutto passa è un modo di dire e uno stereotipo con il quale spesso gli adulti  si rivolgono all’infanzia pensando che sia sufficiente crescere per eliminare certi tratti del carattere, ad esempio la timidezza o certe paure, o ancora l’ansia che compare nell’ affrontare esperienze nuove. Non è così o non sempre va così.

In realtà, essere in grado di distinguere, per un genitore, quale sofferenza nel proprio figlio/a è transitoria e si è capaci di ricorrervi da soli, o invece va chiesto aiuto a un professionista per evitare che si strutturi in un sintomo, è molto difficile. Il criterio da utilizzare è lo zelo. Meglio un eccesso di zelo a volte, che lasciare stare perché poi magari passerà.

Cioè: la relazione tra genitori e figli è così viscerale, complicata, importante che serve un’ occhio esterno per vederci meglio. Non di rado, infatti, chi si rivolge a me è perché ha accolto le osservazioni da parte di un’insegnante attento, o da medici (pediatra, neuropsichiatra e altre figure) che hanno una visione intera della persona e non solo organicistica.

Il neuropsichiatra infantile Stefano Benzoni nel libro Figli fragili (scheda del libro in cui potete scaricare l’indice) scrive che, stando alle statistiche ufficiali i disturbi in età evolutiva sono un fenomeno in costante aumento e l’Organizzazione Mondiale della Sanità  dichiara che un bambino su cinque soffre di un disturbo, senza contare il ritardo mentale, l’autismo e i disturbi neurologici. Un dato più o meno costante in tutti i paesi d’Europa. Quindi siccome un terzo dei bisogni di salute dei bambini e degli adolescenti riguarda la salute mentale ciò spiega l’importanza di occuparsene in termini di prevenzione e di cura. (La citazione si trova a pagina 5 del libro).

E poi descrive la crescita con questa immagine che a me è piaciuta molto perché riporta al titolo di questo articolo:

“Un figlio in crescita è come un palazzo in costruzione. Se qualcosa interferisce con il lavoro del cantiere, il rischio è che l’edificio vacilli, oppure magari venga su storto. E quanto più tempo il palazzo trascorre in balìa di queste interferenze, tanto più i danni potranno essere strutturali e sarà difficile porvi rimedio. ”

Quindi se si notano aspetti che persistono per lungo tempo, hanno una ricaduta sociale e personale rilevante non attardatevi a chiedere un parere esperto.

Paola Zanini


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